[Con la amichevole partecipazione della blogger Miss Pepperpot]
Abbiamo voluto dedicare il nostro primo post sulla cucina vintage - poichè anche in cucina si respira il profumo di un'epoca - ad una
delle più rinomate specialità della pasticceria italiana che nasce sul
finire degli anni '30 ed è divenuta famosa in tutto il mondo: il
TIRAMISU'.
Inventato da una famiglia di ristoratori trevigiana nel 1939, a ridosso della 2a guerra mondiale, questo dolce rispecchia la turbolenza di un periodo storico che influenzerà stile e tendenze, movimenti sociali e culturali che caratterizzeranno anche i decenni a seguire la 2a guerra mondiale. e chissà che non tragga il suo nome proprio da questo!
Il 1939 si inaugura con la prima
edizione del fascinoso concerto di capodanno di Vienna con le sue suggestioni
musicali cristallizzate nel tempo e si chiude con le prime
sperimentazioni dei voli transoceanici*: due eventi lontani tra di loro, di
impronta diversa che però hanno il merito di restituirci l’incanto del passato
e l’intraprendenza umana e tecnica di quegli anni.
* Vedi pagina "Trasporti
"eccezionali" d'epoca"
Tale proposività si riscontra
anche in Italia nella vita comune dell'epoca quando la laboriosità e la
dinamicità dei più ha permesso di gettare le basi di un tessuto artigianale e
poi industriale invidiabile ancora oggi, ricco di storie personali
straordinarie. Una di queste ci racconta della famiglia Campeol e della loro
passione per la ristorazione.
Il ristorante «Le Beccherie» della
famiglia Campeol apre la propria attività il 1° settembre 1939, il giorno in
cui scoppiò la seconda guerra mondiale, nel cuore di Treviso. L’ispirazione è
naturalmente popolare, rivolta alla preparazione dei più tradizionali piatti
della gastronomia veneta: la cucina povera degli scarti nella Salsa Poverada,
il classico risotto al radicchio rosso, la Sopa Coada dalle origini antiche, la
semplice Pasta e Fasioi, la prelibata oca di Mondragon.
Negli anni ’60 e ‘70 Le Beccherie
hanno segnato un’epoca: ambitissimo per compleanni, matrimoni, cene d’affari,
ritrovo per star del cinema, sportivi, personaggi blasonati della finanza e
della politica italiana ed internazionale. A celebrazione di cotanta passione e
genialità creativa arriva negli anni ’70 quel dessert nato quasi per caso
modificando la ricetta di “el sbàtudìn“
(corroborante ed energetica “pasticceria povera” a base di freschissimo tuorlo
d’uovo montato con lo zucchero) aggiungendovi il mascarpone, ed a questi i
savoiardi con il caffè *: il tirame-sù, alla
maniera trevigiana, diverrà il dolce al cucchiaio più internazionalmente
apprezzato.
Come si dice in questi casi: tutto
il resto è storia (recente).
Di seguito, la ricetta così come è
stata tramandata sino ad oggi (testo originale):
Ricetta
originale del Tirame-sù o Tiramisù
Dosi per 5 persone
6 tuorli – rosse – d’uovo
500 gr. di zucchero bianco
500 gr. di mascarpone
0,5 Lt. di caffè – non zuccherato -
Savoiardi – una trentina
Polvere di cacao amaro per guarnire
PS; Come in tutta la cucina di qualità utilizzate solo ingredienti freschi e possibilmente non industriali
Dosi per 5 persone
6 tuorli – rosse – d’uovo
500 gr. di zucchero bianco
500 gr. di mascarpone
0,5 Lt. di caffè – non zuccherato -
Savoiardi – una trentina
Polvere di cacao amaro per guarnire
PS; Come in tutta la cucina di qualità utilizzate solo ingredienti freschi e possibilmente non industriali
Battere le rosse d’uovo con una frusta da cucina unendovi “a pioggia” lo zucchero.
Ottenuta una spuma ben “montata” incorporate il mascarpone fino ad ottenere una crema giustamente densa.
Affogate – non inzuppate – uno ad uno i savoiardi nel caffè – a temperatura ambiente – e create un primo strato su di un piatto. Distendetevi sopra la crema di uova e mascarpone.
Procedete così fino a terminare gli ingredienti.
Mettete il composto a raffreddare in frigo almeno per un paio d’ore prima di servirlo.
Prima di impiattare spolverate la superfice del dolce di cacao amaro
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